Amore poeticizzante e squilibrato

 

Mi chiedo se questo mondo non sia strutturalmente inadatto agli Innamorati come me. Ma, poi, mi chiedo anche come sia possibile, se questo mondo mi ha fatta, che mi abbia creata inadatta a se stesso. Provengo forse da un altro luogo dell’Universo? Sono stata catapultata qui da una Regione lontana, governata da altre strane leggi? Ma, anche se fosse, le mie leggi interne non devono in qualche modo accordarsi con quelle del Mondo in cui vivo, per poterci vivere?
Io lo so come si muovono gli Innamorati come me: solo per Amore. Eros dopo Eros. Passo dopo passo. Non ci si muove, se non per l’immensa attrazione che una persona, un progetto, un sentimento – ma, quasi sempre, tutto ciò come tradotto in un’idea – esercita su di noi. Non è solo la mente a muoversi, mente e corpo tutt’uno: ci muoviamo per Eros.

 

Meraviglioso? Sì. Estremamente pericoloso e disequilibrato? Sì. Lo stato delle cose può cambiare da un momento all’altro: la realtà è più forte delle nostre leggi interne, o così pare. In un post Instagram di qualche anno fa scrivevo che "l’Amore è come il vento" e, in quanto tale, non so se mi piaccia, perché fa perdere l’equilibrio (a parte che il vento è insopportabile comunque, anche quando non è Bora, perché la mia frangia ne viene distrutta, e il freddo entra negli occhi).

 

Con Amore, comunque, non intendo quello che di solito si intende con "amore". Chiamo Amore tutto ciò che sia animato da questa fortissima passione ed energia che muove e che convince, che emoziona e supera limiti. L’Amore cui aspiro è quell’equilibrio impossibile da raggiungere e, in quanto equilibrio impossibile, strutturale squilibrio. Mi sembra bene lasciare questa come parola finale, ma forse è meglio sostituirla con quest’altra: dis-equilibrio.

 

Eccomi a quei trucchetti da quattro soldi di chi imita i filosofi poetizzanti – coloro che credono come di svelare la strutturale relazionalità della realtà attraverso il linguaggio. In questa parola si trova tutta la relazione motrice dell’Amore: dis-equilibrio. Definizione e indefinizione, identità e differenza, essere e non essere,… – ok, forse sono andata un po’ troppo in là, ma quello che voglio dire è un’ovvietà: non c’è equilibrio senza squilibrio, e viceversa. Ma, dato che l’immediato e perenne equilibrio equivarrebbe alla totale staticità, conviene muoversi, squilibrarsi e continuare ad innamorarsi – sempre che siate, o vogliate essere, tra quei pochi Innamorati che abitano questo Mondo con me.